Smartphone e fotografia

smartphone e fotografia
La domanda: le foto realizzate con gli smartphone sono vere foto? potrebbe apparire banale e sapere di “già visto” (troppe volte).
In effetti, questa domanda da ormai qualche tempo è assai diffusa su blog e social media. Però è una domanda interessante. Introduce infatti due temi importanti. Primo: la professionalità nella fotografia. Secondo: l’importanza sempre più decisiva delle nuove forme di comunicazione.

Vediamo adesso le principali critiche che vengono rivolte alle foto realizzate con gli smartphone.


Obiezione. Gli smartphone non consentono il controllo totale della fotografia. Funzionano con il metodo “inquadra e scatta”.
Risposta. Parzialmente Vero. Consentono un limitato controllo della ripresa. Ma questo vale anche per la maggior parte delle fotocamere compatte. Credo che nessuno consideri le foto realizzate con loro delle “non-foto”. Inoltre, molte persone usano le reflex in modo completamente automatico. Insomma, in puro (o quasi) “stile smartphone”. Quindi, questa critica è fondata ma non dice nulla sul valore delle foto in sé.

Obiezione. Le foto scattate con uno smartphone non possono essere stampate oltre una certa dimensione. Ovvero, si può anche fare, ma con una decisiva perdita di qualità.
Risposta. Vero. Ma questo non dice nulla sul valore delle foto scattate con uno smartphone. Significa solo che non verranno usate per cartelloni pubblicitari e altre grandi immagini. Inoltre, fatto ancora più importante, la comunicazione si sta spostando ogni giorno di più nel web. E le dimensioni delle foto degli smartphone sono assolutamente adatte a questo contesto. Pensa ai social media, ai blog e ai siti, ai computer e ai dispositivi portatili…

Obiezione. Molti si credono dei fotografi solo perché scattano foto con lo smartphone. E si credono addirittura dei grandi fotografi perché le elaborano con certi programmi preimpostati.
Risposta. Credo sia vero. Però, che male c’è? Chissà in quanti si credono dei veri fotografi mentre invece sono dei dilettanti senza talento. Pazienza. Si sentono gratificati da scattare foto e dall’ elaborarle senza sapere quel che fanno. Il tutto per bearsi di qualche like sui social media…Contenti loro.

Obiezione. Ho speso un sacco di soldi per reflex, attrezzatura e corsi. Insomma, tutto quello che ho è “pro”. Adesso arrivano questi dilettanti col telefonino e pensano di essere come me!
Risposta. Probabilmente sei anche tu un dilettante. La differenza è che sei un dilettante che ha speso un sacco di soldi! I fotografi professionisti non credo si sentano insidiati da “fotografi da smartphone”.

In concusione. In maggioranza di chi fa foto solo con lo smartphone è un dilettante che si autoillude. Spesso è anche poco capace e del tutto privo di competenze in campo fotografico. Le foto realizzate con gli smartphone sono foto in tutto e per tutto. Però, nella maggior parte dei casi, hanno scarso valore artistico, professionale e commerciale. Ciò non esclude che le foto realizzate con uno smartphone possano essere anche di tipo professionale.

Quindi la domanda, adesso, è: quando una foto può essere considerata professionale?

Secondo me l’unico criterio sicuro per definire la professionalità di qualcosa è il lavoro. Ovvero: se ti hanno pagat* per realizzare foto con lo smartphone, quelle foto sono professionali. Tutto il resto passa in secondo piano. Il criterio può apparire “cinico” ma credo sia l’unico criterio necessario. Se nessuno ti paga per fare delle foto non puoi dirti né considerarti fotograf* professionista. E con “qualcuno” non intendo l’amic* che ti paga un quinto o anche meno di quanto pagherebbe normalmente per farti fare le foto alla festa di compleanno del figlio. Insomma, un lavoro vero e proprio.

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